“Noi piantiamo i fiori per abbellire i nostri alberghi ed accogliere nel miglior modo possibile i primi turisti e, intanto, appena cala la notte, in pineta accade il finimondo”. Non c’è pace per gli operatori turistici della frazione di Tagliata di Cervia che, in queste prime settimane d’estate, si ritrovano loro malgrado al centro di una sequela allarmante di episodi criminosi.

Dopo l’arresto di un albanese trovato la scorsa settimana dalla Finanza nella stanza di un albergo del lungomare con 51 grammi di cocaina, la cronaca della frazione registra l’ennesimo fatto legato all’ordine pubblico: martedì sera, infatti, sempre nei pressi della pineta davanti alla struttura ricettiva che dal 2013 ospita profughi e richiedenti asilo, si è scatenata una violenta rissa che ha reso necessario l’intervento di due auto della Polizia Municipale e di un’ambulanza del 118.

Secondo i testimoni, attorno alle 11, dopo alcune urla ed i consueti schiamazzi, la zuffa ha visto protagonisti almeno sei uomini di nazionalità magrebina. Dopo una veloce colluttazione, tre sono fuggiti ed uno ha riportato alcune ferite.

L’amico, a quel punto, in evidente stato di alterazione, ha invaso la carreggiata del lungomare intimando alle auto di fermarsi e di chiamare subito il 118. I conducenti di qualche vettura, impauriti da quei momenti di concitazione, hanno preferito prudenzialmente arrestare l’auto e fare retromarcia.

Dopo qualche istante è giunta sul posto un’ambulanza che ha provveduto a prestare le prime cure ad un ferito. Poi sono giunte sul posto due auto della Polizia Municipale seguite da una volante dei Carabinieri che ha effettuato un sopralluogo dell’area.

“Risse, schiamazzi e furti sono ormai diventati all’ordine del giorno a Tagliata – spiegano sconsolati residenti, operatori turistici e titolari di attività commerciali – dovremmo essere una località turistica e, invece, stiamo diventando un nuovo Bronx. Sono troppi i vagabondi che orbitano attorno alla pineta e, tante volte, anche alla luce del giorno, assistiamo ad episodi di spaccio. Abbiamo più volte denunciato questo stato di cose alle istituzioni ma, ad oggi, nessuno ha ancora preso in seria considerazione il problema”.