Dopo la pausa invernale seguente alla scorpacciata di solidarietà dei vari eventi natalizi, che hanno portato alla causa della ricerca scientifica un contributo molto importante affinché un futuro sempre più libero dai tumori diventi una prospettiva concreta più che una teorica speranza, i volontari e gli amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo tornano a tavola per fare la differenza contro il cancro. L’appuntamento è per giovedì 30 marzo a partire dalle ore 20 al Ristorante “Filo di Vento” di Milano Marittima, location scelta per il primo “Charity Dinner” mai realizzato dallo IOR nella nota località balneare. La quota di partecipazione all’evento è di 60 euro, comprensivo di acqua, vino e caffè, per un menù all’insegna della qualità e della cucina di pesce. Si inizia con un tris d’antipasti: cozze in gazpacho, sardoncini cervesi gratinati e polpo arrosto su soffice di zucca con semi croccanti. Il primo sarà un risotto agli scampi e verdure, mentre a seguire verrà proposta la rosetta di rombo con pomodorini, olive taggiasche e patate al forno al sale dolce di Cervia. Conclusione a tema pasquale con una colomba della tradizione tostata con crema di mascarpone e salsa al cioccolato.

Se quasi tutti gli eventi di raccolta fondi del calendario natalizio erano a favore dell’avanzamento della ricerca scientifica, in special modo nel campo dell’immunoterapia, il “Charity Dinner di Milano Marittima” prende la direzione della prima parte del motto IOR, quel “vicino a chi soffre” che racconta l’anima assistenziale della no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori proprio in risposta ai bisogni dei pazienti. Il ricavato sarà infatti interamente utilizzato a sostegno dei servizi che l’Istituto offre gratuitamente ai malati oncologici e ai loro famigliari: importanti attività di cui hanno beneficiato ben 1090 persone solo nel corso del 2022. Tra queste l’assistenza domiciliare, con due operatrici socio-sanitarie dedicate per alleviare il peso dei momenti più critici della malattia di un paziente laddove la guarigione non sia più un’opzione percorribile; il Progetto Margherita, con cui vengono forniture parrucche oncologiche alle donne in chemioterapia che affrontano il delicato momento della caduta dei capelli; e l’accompagnamento, portato avanti da circa 60 volontari-autisti che trasportano da casa all’ospedale e ritorno coloro che devono sottoporsi ad esami e terapie.

«Gli eventi che proponiamo sul territorio della Romagna sono sempre molto sentiti e partecipati – spiega Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR – queste cene sono l’occasione non solo di un mero esercizio di raccolta fondi ma di ritrovare amici e sostenitori con cui condividere un percorso: un percorso di cui dobbiamo regolarmente aggiornarli sui passi avanti compiuti e sull’impatto sociale avuto, affinché possano continuare a seguirci con fiducia. Anche in questo senso i vari “Charity Dinner” risultano fondamentali: a fermarci e parlare di quanto ottenuto e di ciò che dobbiamo ancora ottenere nel prossimo futuro per dare nuove prospettive di cura a chi soffre. Ringrazio di cuore Raffaella Vignatelli e tutto lo staff del Ristorante “Filo di Vento”,che hanno voluto fortemente ospitarci in questa importante serata: spero che la risposta del territorio sia come sempre forte e convinta, perché un futuro sempre più libero dai tumori è nell’interesse di tutti e affinché si realizzi nel concreto c’è bisogno dell’aiuto di tutti».