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“Dopo gli ultimi due anni scolastici pesantemente segnati dalla Didattica a Distanza, gli alunni che il prossimo settembre inizieranno a Brisighella il percorso nelle scuole medie si trovano davanti ad una sorpresa non gradita: per la prima volta la formazione di classi pollaio” inizia così il comunicato stampa di un gruppo di genitori di futuri alunni della prima media a Brisighella. L’istituto comprensivo del borgo medievale, infatti, il prossimo anno, formerà solamente due classi di prima alla scuola secondaria di primo grado. Fino allo scorso anno, invece, le classi sono sempre state tre. Tre sono anche gli iscritti mancanti per formare la terza classe, cancellata quindi per mancanza di iscrizioni, secondo i criteri adottati dal mondo scolastico per la formazione delle classi a partire dal 2009. Le ricadute sono presto dette: più studenti in classe, maggior difficoltà a rispettare le norme di distanziamento sociale, didattica resa ancor più difficoltosa.

I genitori hanno ricevuto la notizia dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo Brisighellese, Valeria di Pietro, portavoce della decisione presa dal Provveditorato degli Studi di Ravenna

“La misura è stata accolta con grande preoccupazione dai genitori, che innanzitutto la ritengono causa certa di perdita della qualità dell’insegnamento nei confronti di ragazzi già penalizzati da questo lungo periodo di didattica a distanza. Inoltre, avvertono le difficoltà future nel rispettare le misure di distanziamento nella prevenzione del contagio Covid che si manifesteranno inevitabilmente aumentando il numero di alunni per classe.”

Al provveditorato è stata quindi inviata una lettera firmata dai genitori per evidenziare come le normi che attualmente regolano la composizione delle classi, a partire dal numero degli iscritti, non sono idonee con la realtà attuale e gli obblighi di distanziamento sociale. Nella lettera si sottolinea poi come 3 iscritti in meno sia una differenza minima, per altro suscettibile di cambiamento nel corso dell’anno con possibili iscrizioni nei mesi successivi all’inizio delle lezioni. Una differenza che secondo i genitori non giustifica una “decisione che non tutela la formazione dei ragazzi”.

L’ipotesi in campo per risolvere la problematica è di effettuare ampliamenti strutturali delle aule, abbattendo muri interni e eliminando alcuni laboratori. Il parere dei genitori è che “sottrarre metri quadrati alle aule dedicate alle attività di supporto didattico come arte e musica non è la soluzione al problema, ma è solo una via per danneggiare ulteriormente l’offerta formativa”.

“Inoltre, i docenti di varie discipline, come Arte, Tecnologia, Motoria, Musica perderebbero la cattedra intera e potrebbero chiedere il trasferimento altrove, lasciando i posti vacanti a settembre. I genitori guardano con tristezza il fatto che nella scuola media di Brisighella invece di migliorare nella ricerca di un insegnamento di eccellenza, possa vedersi ridotta l’offerta formativa spingendo in questo modo alcune famiglie del territorio a scegliere altri centri scolastici con delle standard formativi superiori. Sono convinti che bambini e ragazzi abbiano il diritto di essere protagonisti della vita del proprio territorio e che questa partecipazione debba partire proprio dalla frequentazione della scuola. Dalla scuola prende avvio il futuro di una comunità, la scuola e i ragazzi meritano rispetto e attenzione non solo a parole, ma anche nei fatti.”