Oggi a Roma si è svolta la Giornata Mondiale del Risparmio nel corso della quale hanno svolto interventi il Presidente dell’ACRI Francesco Profumo, il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco.

Di seguito il testo del discorso del Presidente Antonio Patuelli.

“Il risparmio e gli investimenti sono indispensabili per consolidare la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.

Il risparmio non è frutto solo della paura per il presente e previdenza per l’avvenire: è virtù civile e fattore decisivo di progresso economico e sociale.

Per la ripresa è necessario favorire il risparmio e gli investimenti stabili.

Il risparmio cerca rendimenti in capitali di rischio, che non vanno confusi con le rendite (prive di rischio).

I finanziamenti europei sono indispensabili, ma non sufficienti: gli investimenti sono decisivi per la ripresa.

Il risparmio va meglio tutelato e incentivato verso investimenti produttivi.

Finché nell’Unione Europea non vi sarà uniforme pressione fiscale, i singoli Stati competeranno per attrarre risparmi e investimenti.

Le Commissioni Finanze del Senato e della Camera dei Deputati, sulla riforma del fisco, hanno verificato che in Italia la pressione fiscale è superiore di 4 punti percentuali rispetto alla media europea sul lavoro e di 6 sui capitali investiti.

Per rafforzare e prolungare la ripresa, l’Italia deve essere più competitiva nell’attrarre risparmi e investimenti: la pressione fiscale sulle imprese si assomma a quella sui rendimenti degli investimenti.

Occorre distinguere fiscalmente gli speculatori dai risparmiatori “cassettisti” e diffondere l’azionariato popolare, rafforzando le radici e la solidità anche prospettica delle imprese.

Anche lo Stato avrebbe vantaggi da maggiori investimenti del risparmio: oggi incassa somme irrisorie dalla tassazione al 26% della liquidità depositata nei conti correnti che, con i tassi europei negativi, mediamente in Italia maturano lo 0,02% annuo di interessi lordi.

Sulle imprese occorre ridurre la pressione fiscale, innanzitutto su quelle che non producono utili, abolendo l’IRAP, di dubbia costituzionalità.

Non sono dogmi i livelli di pressione fiscale definiti in tempi ormai lontani, molto prima della pandemia.

Più tutela del risparmio, più equità e più lotta all’evasione sono ingredienti decisivi per una prolungata cospicua ripresa.

Questo autunno è decisivo per ridurre le differenze nell’Unione Europea.

Anche se la pandemia sarà completamente debellata, la finanza straordinaria europea ed italiana non dovrà essere immediatamente abolita, ma dovrà essere prolungata per i settori in crisi e poi ridotta progressivamente, non in modo prematuro e traumatico: gli incentivi allo sviluppo, varati dalle Istituzioni e sostenuti dalle Banche, sono decisivi e non bisogna tornare a vecchie misure che hanno favorito stagnazione e recessione.

Le Banche debbono affrontare la complessa fase successiva alle moratorie e prevedere prudenzialmente la crescita dei crediti deteriorati che non va sottovalutata o sopravvalutata, anche per non alterarne il mercato. Le Banche non debbono essere costrette a svendere i deteriorati con scadenze troppo ravvicinate e rigide.

Valuteremo gli effetti della riforma della giustizia civile.

Le Banche in Italia sono impegnate per la tutela dell’ambiente e della salute, per la sostenibilità dello sviluppo nella transizione energetica e nei rischi climatici, per una nuova educazione civile, per sconfiggere la povertà con la crescita economica, le garanzie sociali e la tutela del lavoro che deve essere sempre rispettoso della dignità umana e di più alti livelli di sicurezza.

Le innovazioni tecnologiche rappresentano grandi occasioni da cogliere e rischi di pirateria informatica che sta crescendo in una guerra senza confini.

Le Banche in Italia sono impegnatissime per la legalità anche cibernetica e contro ogni forma di riciclaggio.

L’istituenda nuova Autorità europea antiriciclaggio potrà trovare in Italia la sua più idonea Sede.

Le nuove normative internazionali, europee e nazionali non debbono complicare ulteriormente i già assai gravosi impegni delle Banche.

Basilea 3+ deve essere recepita in modo omogeneo nelle varie parti d’Europa.

Apprezziamo la lungimiranza, la saggezza e l’equilibrio della BCE nella costruzione dell’Euro digitale che sarà una nuova frontiera di progresso.

Le Banche in Italia sono molto impegnate per lo sviluppo, da anni con tassi europei negativi, riducendo i costi di struttura e cercando in ogni modo economie di scala.

Il mondo bancario italiano è quello che in Europa ha realizzato anche le più importanti aggregazioni, nel pluralismo della competizione concorrenziale.

Non è stato facile, non è facile, soprattutto con la pandemia, applicare le nuove norme sulla definizione del default e sul calendario di deterioramento dei crediti: l’impegno delle Banche e di chi vi lavora è di applicare rigorosamente e tempestivamente sempre anche tali norme, stando vicini ai clienti, informandoli e assistendoli in massima e doverosamente reciproca trasparenza.

Apprezziamo la costruttività dei Sindacati dei bancari, in particolare nelle fasi più difficili di questi anni di emergenze.

Il Fondo di solidarietà del settore, rinnovato col vigente Contratto Nazionale di Lavoro, è elemento imprescindibile.

Per la tutela del risparmio, ABI, Sindacati e Banche collaborano, con l’applicazione dell’accordo dell’8 febbraio 2017, contro ogni indebita pressione.

E’ molto competitiva la nuova fase economica internazionale di uscita dalla pandemia che deve essere affrontata rifiutando sempre l’indifferentismo e i deficit morali.

La legalità senza compromessi morali deve sempre essere la stella polare del mondo bancario, nei doveri e nei diritti, nel forte impegno per riforme coerenti ai grandi sacrifici e ai sogni di libertà e crescita economica, civile e sociale che la pandemia ha ulteriormente stimolato, in un’Europa più dinamica.”