Il più vecchio è il Cipresso di San Francesco, che si erge all’interno del chiostro dell’omonimo convento di Verucchio (Rn) e ha un’età stimata di 800 anni. Il più alto, invece, è il Platano comune che, con i suoi 47 metri, svetta sugli altri esemplari che gli fanno da corona nel parco del Palazzo ducale di Parma.
Sono alcuni dei 106 “giganti verdi” dell’Emilia-Romagna inseriti nel primo elenco ufficiale degli Alberi monumentali d’Italia, approvato di recente dal ministero delle Politiche agricole, alimentari forestali, ora anche del Turismo. Una lista che comprende esemplari arborei, singoli o in gruppi e filari, ai quali è riconosciuto un particolare valore culturale e storico, oltre all’aspetto strettamente scientifico o ambientale. Alberi che proprio in considerazione di queste molteplici caratteristiche godono di una particolare tutela da parte della legislazione nazionale e regionale.

Alcuni di questi “patriarchi” si potranno ammirare da vicino nell’ambito di “Vivi il Verde. Alla scoperta dei giardini dell’Emilia-Romagna“, rassegna promossa dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna (Ibacn), giunta alla 5^ edizione, in programma fino a domenica prossima in vari luoghi del territorio regionale, da Rimini a Piacenza.
L’Emilia-Romagna ha partecipato al primo censimento nazionale degli alberi monumentali grazie al lavoro certosino di circa 200 comuni, con il coordinamento della Regione. Oltre 600 le candidature selezionate che alla fine hanno portato all’iscrizione nella lista nazionale appunto di 106 esemplari, 41 dei quali sotto tutela anche da parte della Regione, grazie alla collaborazione tra il Servizio regionale Aree protette, foreste e sviluppo della montagna, l’Ibacn e il Servizio regionale fitosanitario e l’ex Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri forestali.

Nell’elenco compaiono tre alberi del suolo faentino: un pioppo bianco, a Prada, in via Corleto, che con i suoi 27 metri domina il paesaggio circostante; ancora più alto è il Cerro della parrocchia di San Biagio, in via Cavaliera, che arriva a toccare i 30 metri; ma a sovrastare tutti sono i 33 metri del platano di via San Pier Laguna, all’altezza del civico 153. Alle tre piante di Faenza si aggiungono la roverella di via Serra, a Castel Bolognese, collocato all’altezza del civico 4340, e la quercia, sempre roverella, collocata a Ghiozzano, località nel brisighellese, all’inizio di via Campiume.

Sono in tutto 9 gli alberi rientranti nello speciale elenco presenti in provincia di Ravenna.

(foto dall’archivio fotografico della Regione Emilia-Romagna)