26/04/2018 – La Questura di Ravenna comunica che gli investigatori della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all’Ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ravenna, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti del 42enne ravennate P.A. poiché ritenuto responsabile dei delitti di maltrattamenti e lesioni aggravati, commessi a Ravenna in epoca che va dal 2015 ad oggi nei confronti della propria compagna. L’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore Cristina d’Aniello, e condotta dalla Sezione specializzata per il contrasto alla violenza di genere, fu avviata in seguito alla segnalazione del personale medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ravenna ove la donna si presentò il 15 marzo 2018 per i postumi di un episodio violento subito ad opera del convivente P.A. riferendo, nel contesto, di essere da tempo destinataria di ripetute condotte di maltrattanti da parte dell’uomo con il quale aveva scelto di condividere il proprio futuro. Gli approfondimenti investigativi della Squadra hanno permesso di riscontrare come, nel corso della loro convivenza, P.A. avesse posto in essere nei confronti della compagna una ripetuta serie di umiliazioni verbali e psicologiche, spesso trascese in aggressioni fisiche, a cui hanno assistito anche i figli minori della tanto da determinare l’A.G. inquirente alla richiesta dell’odierna misura ristrettiva. Nella giornata di domani è fissato l’interrogatorio di garanzia, da parte del G.I.P., di P.A. che, dopo le formalità di legge è stato condotto alla sua abitazione in stato di arresto. Nello stesso pomeriggio gli uomini dell’Antidroga, su segnalazione della Divisione INTERPOL del Ministero dell’Interno sono riusciti a rintracciare, in un appartamento del centro città, il cittadino 26enne senegalese L.H., senza fissa dimora. Lo straniero il 20 aprile 2018 è stato colpito da Mandato d’Arresto Europeo emesso dalla Magistratura Tedesca per il reato di tentato omicidio. n seguito ad un diverbio per futili motivi L.H. colpì, con una coltellata il suo antagonista che riuscì a proteggersi venendo attinto solamente al braccio. L.H. è stato condotto alla Casa Circondariale di Ravenna in attesa della definizione dell’estradizione.