14/04/2018 – “Nel 2020 chiuderà l’inceneritore a Ravenna, ma resterà attiva la discarica – raccontava l’allora assessore Guerrieri in Consiglio comunale nel gennaio 2016, parlando dell’ampliamento dell’impianto di discarica di via Romea nord – mentre l’ampliamento dell’impianto è in programma già dal 2011”. Il piano regionale in materia di rifiuti – aggiungeva l’assessore – prevede di “ridurre al minimo l’impiantistica per l’indifferenziato che non viene recuperato”, superando l’autosufficienza provinciale per favorire flussi di materia interprovinciali. Ravenna sarà così il primo inceneritore a essere chiuso, proprio grazie allo spostamento dei rifiuti su Forlì e Ferrara. Nel 2015, il presidente della Regione Bonaccini, in occasione della riforma della legge regionale 31/1996 relativa a rifiuti e discariche, aveva infatti proclamato: “Spegneremo gli inceneritori”. Nel 2016, poi, veniva approvato in Regione il Piano regionale di gestione dei rifiuti, presentato come la “svolta verde” dell’Emilia Romagna, con il preciso obiettivo di azzerare le discariche ed iniziare lo spegnimento degli inceneritori. Ed invece, leggiamo sul sito delle Valutazioni di impatto ambientale della Regione Emilia Romagna che il 5 aprile 2018 è stato depositato il progetto di “revamping dell’impianto F3” nel Centro ecologico Baiona HERAmbiente. Il centro “ecologico” è l’impianto di trattamento ed incenerimento per rifiuti industriali, urbani e speciali anche pericolosi situato in via Baiona a Ravenna, di proprietà di HERAmbiente spa, che si affianca all’altro inceneritore HERA per rifiuti urbani di via Romea. Nella documentazione depositata si legge: “Il progetto di revamping prevede gli interventi finalizzati alla saturazione del carico termico nominale dell’impianto. Il carico termico del sistema di combustione (potenza termica totale dei rifiuti alimentata al forno rotativo e camera statica) resterà invariato rispetto all’attuale, pari a 25 MW, ma aumenterà la portata media di rifiuti alimentata che sarà di circa 6,5 t/h in luogo delle attuali 5,2 t/h.” Tradotto, si tratta di un aumento del 20% in più di rifiuti industriali, urbani, speciali e pericolosi inceneriti, con una capacità pari a 50.000 tonnellate di rifiuti che sarà possibile bruciare ogni anno nel nuovo impianto rispetto alle 40.000 già autorizzate. I dati di letteratura relativi agli impatti degli impianti di incenerimento sull’ambiente e sulla salute sono ormai noti, così come quelli sulla qualità dell’aria a Ravenna. Ricordiamo inoltre che l’impianto è inserito in un contesto già densamente saturo delle emissioni del porto industriale. Tutti i cittadini possono presentare osservazioni al progetto entro 60 giorni, ed anche come MeetUp ci impegneremo a farlo.